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I miei musi son musi artificiali
desideri che saltano la corda,
gatti randagi senza gli stivali
che m’assalgono — barbari — in un’orda
che mi sorprende in trance addormentato
mentre rimiro un qualche tipo in spiaggia.
Io scrivo del futuro e del passato
immaginando un’orgia che selvaggia
non avviene che dentro la mia mente.
Oppur vagheggio mèmore di quando
in un’era distante dal presente
andavo per la strada sculettando
          cercando in altrui sguardo l’attenzione.
          Poi l’ho trovata. Quale frustrazione...

                         ★ ★ ★

My male muses are artificial,
desires that keep jumping rope,
a horde of pusses-without-boots,
strays who assail me—the hooligans.
They startle me, drowsing in a trance
while I cruise some guy on the beach.
I write of the future and the past;
I imagine a wild orgy that occurs
nowhere but inside my own mind.
Or else I yearn, recalling when—
in a time so distant from today— 
I strutted down the street, seeking
          attention from somebody’s gaze.
          Then I found it. What frustration...



Marco Simonelli & Hoyt Rogers | Will, Sonnet 19
Contents | Mudlark No. 73 (2022)